10 novembre 2010

Una tv diversa è possibile

Lunedì 8 novembre la prima dell'atteso programma Vieni via con me di Fazio-Saviano su Rai 3.
Boom di ascolti, addirittura battuto il mostro sacro, la trasmissione imperdibile che negli ultimi anni è diventata una pietra miliare del nostro palinsesto... Il Grande Fratello.
Che serva di lezione alle dirigenze Rai e a chi seleziona i programmi televisivi da mandare in onda. C'è una parte di italiani, a quanto pare neanche tanto misera, che, avendone la possibilità, guarderebbe qualcosa di diverso dai soliti reality o dalla tv spazzatura che regolarmente ci viene imposta da tutte le reti, sia pubbliche che private.
Inutile continuare a dire che è quello che piace e che fa odience, Vieni via con me ne è l'esempio.
7,6 milioni di telespettatori hanno preferito guardare due persone che, aiutate da pochi ospiti (per giunta sottopagati o non pagati), hanno "semplicemente" parlato della nostra situazione, dell'Italia, di come vanno le cose. E il risultato è stato strepitoso, sintomo che c'è una parte di italiani che non vuole più addormentarsi guardando 10 idioti che fingono di essere se stessi mentre vengono spiati da una telecamera.
Ma non è certo per motivi di ascolti che ci rifilano la solita tv-spazzatura, un popolo addormentato fa comodo a chi governa, chi ha smesso di pensare con la propria testa è più facile da gestire e da controllare.
Per fortuna trasmissioni come Vieni via con me ricordano a chi di dovere che non tutti gli italiani hanno spento il cervello; molti, soprattutto i giovani, hanno voglia di denunciare e di capire, vogliono poter accendere la tv e imparare qualcosa. Quelle cose che nessuno ha il coraggio di affrontare, quelle cose che ormai da troppo tempo nessuno dice più.

 Bravi bravi bravi.

Aspettiamo con ansia la prossima puntata.

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