30 gennaio 2011

Evviva gli sposi: piccoli dettagli...

Chi ha letto i miei post relativi all'organizzazione del matrimonio sa che abbiamo deciso di organizzare una "semplice" festa per ricordare le nostre nozze, senza ricadere negli eccessi tipici dei matrimoni che vengono organizzati soprattutto nel sud d'Italia. Dunque niente super pranzo infinito, ma un ricevimento all'impiedi, con tavolini da appoggio, senza posti assegnati, per lasciare agli invitati la libertà di muoversi, chiacchierare, salutare tutti, e, nello stesso tempo, mangiare qualcosina. Una giornata tipo "happy hour" alla milanese, creando un'atmosfera soft e rilassante... Musica di sottofondo (quasi subito coperta dalle chiacchiere rumorose degli invitati...), camerieri con vassoio che giravano ad offrire piccoli assaggi di buon cibo campano, vino a volontà self service, divani e poltrone in stile che creavano quell'atmosfera casalinga che tanto ci piaceva perché così intima e raffinata, e così diversa dai quei tipici ristoranti da ricevimenti, ai nostri occhi freddi e impersonali!
Una giornata diversa dal solito ma curata nei dettagli. Piccoli dettagli che fanno la differenza...
Ad accogliere gli invitati, oltre a cordiali ragazze, anche un divertente libretto fai-da-te stampato da noi su carta avorio e rilegato con raffia marrone (in tinta con la sposa) che aveva l'obiettivo di preparare parenti e amici a ciò che li aspettava, e, nello stesso tempo, di intrattenerli ironicamente nell'attesa dell'inizio della festa. Sì perchè, arroccata sulla collina del Vomero, la villa scelta come location, poteva essere raggiunta solo da poche auto. Tutti gli invitati sono stati "traghettati" (data la pioggia nesun'altra parola rende meglio l'idea...) da un servizio navetta che ha distribuito nell'arco di un'oretta l'arrivo di tutti!
Dunque in quel lasso di tempodi tempo, la simpatica lettura ha allietato, insieme ad un aperitivo e a qualche stuzzichino, l'attesa del via al buffet... Non avendo fatto bomboniere, l''oggetto, che tutti hanno portato via, è diventato un simpatico gadget da conservare come ricordo del nostro matrimonio!
Un abbondante menù campano ha allietato gli ospiti con babà finale... Una torta nuziale senza piani (un solo piano terra)... Assolutamente in tinta con la sposa, il babà è stato la degna conclusione di un ottimo pranzo, con servizio originale e ricercato, pur rimanendo all'interno dei nostri sapori più tradizionali.
Simbolici ricordi sono stati regalati ai testimoni e a chi, come l'officiante, ha attivamente partecipato alla giornata. Oggetti della tradizione marinara, che simbolicamente, con l'aiuto di un bigliettino, si sono trasformati in una bella dichiarazione di amicizia. Sì perché, per scelta consapevole degli sposi, testimoni e officiante erano amici, selezionati volutamente al di fuori della cerchia dei parenti.
Una scatoletta trasparente con confetti multigusto bianchi e smarties colorati, su cui è stato applicato un adesivo (sempre di nostra creazione) è stata donata a tutti gli altri invitati prima dei saluti finali. Su tutto compariva il nostro logo, un particolare di un quadro che noi amiamo molto che raffigura un uomo e una donna di spalle che si tengono per mano. Immagine comparsa per la prima volta sulle partecipazioni e che ha accompagnato gli invitati fino all'arrivederci agli sposi alla fine della festa.
Insomma, per quanto possibile, nulla è stato lasciato al caso...

29 gennaio 2011

Evviva gli sposi: sposa bagnata sposa sfigata...

Come sapete ci siamo sposati in Municipio con rito civile.
Raggiungere il Municipio di Napoli è stata un'impresa. Dopo circa due settimane di clima primaverile, sole e tanto caldo, il 22 gennaio ci ha ricordato che eravamo pur sempre in inverno: temperatura precipitata e diluvio universale... Una pioggia fitta e costante che è andata avanti ininterrottamente per tutto il giorno.
Credo che sposa bagnata sposa fortunata sia un detto inventato per consolare le povere spose sfigate, che, come me, hanno dovuto sopportare, oltre alla stanchezza presente indipendentemente dal tempo, anche il fastidio della pioggia, lo stress di mantenere un ombrello (bianco e carino ma così piccolo da risultare quasi inutile), e la concentrazione necessaria per non inciampare tra tacchi ottanta e pozzanghere...
Per non parlare del freddo preso causa scollatura profonda davanti e dietro, e impossibilità di indossare un soprabito degno di questo nome, perché pare che una sposa coperta sia qualcosa di inguardabile!
Comunque giunti davanti al tavolo dell'officiante tutto è stato dimenticato in un istante perché l'emozione ha preso il sopravvento!
A sposarci è stato un nostro caro amico... Avremmo voluto mettere delle musiche per accompagnare i momenti salienti della cerimonia  ma purtroppo, non per colpa nostra, non ci è stato possibile.
Il divieto di utilizzare impianti con casse adeguate per non disturbare i visitatori del museo che si trova proprio accanto alla sala dove si officiano i matrimoni, ci ha impedito di utilizzare un impianto capace di produrre un suono che potesse sentirsi nonostante il vociare di più di 50 persone.
In compenso ricordo di essere stata accolta da tanti applausi come degni sostituti della "sognata" marcia nuziale!
La scelta dell'officiante è stata una fantastica scoperta. Il nostro amico ha un futuro assicurato come officiante di matrimoni se dovesse andare male la sua attività... Noi invece come sposi siamo stati un disastro, abbiamo praticamente improvvisato tutto presi dall'emozione. Allo scambio degli anelli, che abbiamo voluto inserire nonostante non fosse obbligatorio, le parole che avevo scelto accuratamente nei giorni precedenti, da dire come promessa di un amore eterno, sono rimaste soltanto dell'inchiostro su un bigliettino... Ma mi hanno assicurato che ciò che ho detto senza pensarci era quantomeno di senso compiuto e si è capito benissimo... Che sollievo, mi era sembrato di farfugliare parole a caso!
E nonostante il diluvio e la temperatura vicino agli zero gradi, prima di fuggire verso la villa ci siamo sottoposti anche al tradizionale lancio del riso (con bimbo in braccio)... Ma per fortuna (bisogna essere ottimisti) avevamo l'ombrello per ripararci!!!! A qualcosa l'ombrellino è servito...

27 gennaio 2011

Evviva gli sposi: il fotografo...

Come tutti sapete nelle idee mie e di mio marito (che effetto strano chiamarlo così...) c'era la voglia di evitare di ricadere in scelte tradizionali che avrebbero per forza di cose alimentato un affare, quello dei matrimoni appunto, che noi non condividiamo, soprattutto per i soldi, spesso inutili, che le persone sono spinte a bruciare in sciocchezze.
Il fotografo, per esempio, rientrava in uno di quei tagli da noi operati, perché considerato un di più a cui poter facilmente sopperire con le foto amatoriali scattate da amici e parenti, semplicemente per conservare un ricordo di quella giornata. In più, come gusto personale, non amo particolarmente le foto in posa o quasi, i servizi fotografici e tutto quello che ai miei occhi è sempre sembrato molto "finto". Ho sempre preferito le classiche foto brutte capaci tuttavia di cristallizzare un momento, un'emozione, un sorriso...
La domanda legittima dunque è: che ci faceva a casa mia alle nove in punto un fotografo?
Il servizio fotografico è stato un regalo, a posteriori posso dire graditissimo, di una nostra cara amica. Ci è stato proposto nonostante i miei pensieri a riguardo, perché si tratta di un fotografo anche lui "alternativo"! Niente video, niente album a genitori, niente foto in posa con parenti vari e amici. Solo foto scattate a raffica con l'obiettivo di "seguirci" nella giornata. Così da casa mia al municipio alla festa, il fotografo è stato sempre con noi, ma in modo discreto, senza darci la sensazione di essere costantemente seguiti, stile Grande Fratello.
Ciò che ci verrà consegnato sarà un album con soli 35 scatti, scelti da lui, e, ecco la parte più interesante, un dvd con tutti gli scatti della giornata. Aspettiamo con ansia di vedere che cosa ne è venuto fuori!
Per ora posso dirvi che questa scelta non ha invaso i nostri spazi, obbligandoci ad eterne ore di filmati e foto in disparte, e in più il fotografo era anche super simpatico!
Dopo un'ora di foto con tutta la sacra famiglia in giro per casa, con particolare attenzione al mio piccolo mostro che gattonava alla velocità della luce, la sposa, la sua famiglia, la sua testimone (che nel frattempo si era aggiunta allo spensierato gruppo) e il mitico fotografo sono usciti direzione Municipio.

26 gennaio 2011

Evviva gli sposi: il grande giorno...

Dopo avervi coinvolto nell'organizzazione del mio matrimonio "alternativo", condividendo con voi scelte, dettagli, curiosità, mi sembra doveroso raccontarvi come è andata, descrivendovi come abbiamo vissuto quella che è stata una giornata speciale (e alternativa) per noi e per le nostre famiglie!
Ho deciso di utilizzare lo stesso sistema dei post relativi all'organizzazione, dividendo in pillole una giornata infinita per noi e impossibile da riassumere brevemente!
Ma cominciamo dal principio...
Il restauro della sposa non si è concluso, la sera prima delle nozze ma, come da tradizione, è ricominciato, per gli ultimi ritocchi, la mattina del grande giorno! Estetista e parrucchiere hanno invaso la mia casa dalle 6:30 in poi...
Ho insistito affinché questa tradizione fosse eliminata ma alla fine ho ceduto. Più che altro a convincermi è stato il fatto che alle 10:15 avrei dovuto lasciare la mia casa per recarmi in municipio, e senza degni aiutanti e con il mio piccolo ometto, che la mattina è più mammone che mai, non ce l'avrei mai fatta!
Così la giornata è iniziata tra smalti, trucco e una rapida messa in piega, mentre tra le altre cose ho cambiato il bimbo, l'ho allattato, l'ho vestito e ci ho giocato (doveri a cui una mamma non può sottrarsi, anche se ha l'aiuto dei nonni più volenterosi che esistano...)! In più in giro per casa c'erano il padre della sposa, il fratello della sposa e la mamma della sposa... Quattro persone più un bimbo di dieci mesi, tutti elettrizzati per l'evento e tutti capaci di fare in 45 minuti quello che normalmente avrebbero fatto in 10!
Insomma alle nove in punto eravamo tutti pronti ed io ero già distrutta!!! Mi sembrava di essere sveglia da 36 ore e invece tutto doveva ancora cominciare...
Vi starete sicuramente chiedendo perché alle nove invece delle dieci come anticipato... Ma che domande, un'ora spetta al fotografo....

21 gennaio 2011

Matrimonio alternativo: il restauro della sposa...

A meno uno dal grande giorno ho solo il tempo di un post rapido...
Sì perché gli ultimi giorni sono assolutamente dedicati al restauro della sposa! Soprattutto se si ha un figlio piccolo, che significa dimenticarsi di essere una donna e fare la mamma a tempo pieno, bisogna fare quelle cose che hai cancellato dalle tue abitudini!
Parrucchiere ed estetista diventano i tuoi compagni di vita e si trascorrono due o tre giorni interi in loro compagnia!
Dunque scegliete gente simpatica e svelta che non trasformi in inferno gli ultimi momenti prima del delirio...
Sarò breve tanto chi mi ha letto dall'inizio può immaginare che cosa penso riguardo tutto il mondo che gira intorno ai matrimoni. Sia parrucchiere che estetista in genere propongono pacchetti completi a prezzi assurdi con prove e controprove, che dovrebbero iniziare almeno 10 giorni prima del giorno delle nozze...
Tutto inutile... Sarete belle lo stesso se vi prendete un paio di giorni per voi per rimettervi a nuovo, come se fosse un normale restauro di una donna che vuole essere più bella del solito!!!
Inoltre scegliete i giovani, che è per me un must di vita, sono bravi, aggiornati, più economici e più disposti ad ascoltarvi!
Dunque ecco l'ultima rapida regola per un matrimonio alternativo: estetista e parrucchiere solo gli ultimi giorni, fate scelte semplici e personali, cercate di rimanere e di sentirvi voi stesse che è la cosa più importante e più bella! Non sarà un'acconciatura speciale a farvi ricordare questo giorno, e di certo il vostro portafoglio ringrazierà!

19 gennaio 2011

Matrimonio alternativo: il rito civile...

Non sono cattolica e per me il matrimonio non ha nessuna connotazione di carattere religioso. Sposarmi significa regolamentare ai fini della legge italiana, che non riconosce le coppie di fatto, un legame tra due individui che hanno già costituito una famiglia.
E per questo, scusate la parentesi seria e polemica, mi fa ridere il signor Ratzinger quando parla di tutelare il valore della famiglia, spingendo i giovani a sposarsi in chiesa con rito cattolico. Vorrei chiedergli, se ne avessi l'opportunità, come definirebbe due persone, come me e il mio compagno, che vivono da 10 anni insieme sotto lo stesso tetto, sono felici, si rispettano e si amano, condividono ogni giorno le piccole difficoltà e le gioie di una vita costruita pian piano insieme, hanno uno splendido figlio di 10 mesi, desiderato, concepito e amato dal primo istante della sua esistenza. Vorrei chiedergli se è un sì, detto davanti ad un altare, in cui tra le altre cose quasi nessuno crede veramente, a rendere tutto questo una famiglia.
Chiusa la parentesi polemica, mi sembra ovvia la nostra scelta di sposarci in Comune, come atto scelto in qualità di laici cittadini italiani.
Userò questo post, a 3 giorni dal grande giorno, per sfatare il mito che i riti civili siano meno intensi e belli di quelli religiosi. Al contrario vi dimostrerò brevemente che un rito civile può diventare un'opportunità, non concessa dalla chiesa cattolica, per rendere il proprio matrimonio unico e originale.
La prima particolarità di un rito civile, che non molti conoscono, è che ogni cittadino italiano, chiesta una delega al Sindaco della città dove si celebra il matrimonio, può diventare l'officiante del rito in questione, con tanto di fascia tricolore.
Questa è una splendida opportunità per coinvolgere una persona cara (oltre ai testimoni) che, simbolicamente, vi unirà in matrimonio. L'officiante ha il solo obbligo di leggere gli articoli del Codice Civile riguardanti il matrimonio e di fare la fatidica domanda che si dovrebbe concludere con il SI' degli sposi. Per il resto tutto è concesso e ci si può sbizzarrire con idee e trovate originali. Certo, se a sposarvi sarà l'impiegato comunale di turno, lui leggerà gli articoli e in 5 minuti tutto sarà finito. Ma proponendo un officiante ad hoc, potrete "costruire" con lui una cerimonia personale ed emozionante.
Si può inserire lo scambio degli anelli, la lettura di una poesia d'amore, si può lasciar parlare i testimoni o qualche invitato speciale, si possono ascoltare le promesse d'amore degli sposi, si possono inserire musiche, musicisti, cantanti... Insomma ciò che più vi piace per avere una cerimonia tutta vostra! Unico vincolo la durata: a Napoli il limite massimo è mezz'ora! Il tempo giusto per vivere un momento bello e particolare, senza che nessuno si annoi con prediche lunghe ore e ore...
Insomma non vi svelerò ciò che accadrà sabato anche perché noi abbiamo deciso di lasciare che l'officiante si organizzi da solo regalandoci un rito a sorpresa, ma ovviamente siamo sicuri che il caro amico che officerà il nostro rito civile lo renderà speciale!
Dunque che cosa c'è di più alternativo di un rito civile personalizzato e unico?

18 gennaio 2011

Matrimonio alternativo: spazio ai giovani...

Quando vi ho parlato della location della nostra piccola festa, non mi sono soffermata a sufficienza sulla scelta del catering che si occuperà di far mangiare gli sposi e i loro invitati il giorno delle nozze.
Abbiamo escluso a priori i pacchetti completi proposti dalle ville che, per abitudine organizzano matrimoni, e abbiamo anche scartato le prestigiose e rinomate società di catering che operano a Napoli e dintorni.
Questo per due principali motivi: il primo è la solita voglia di non alimentare il mercato matrimoni che fa inspiegabilmente lievitare tutti i prezzi (se si tratta di una comunione, di un battesimo o di una festa di 18 anni chissà come mai costa tutto di meno); il secondo, e più importante per noi, è la scelta volontaria di dare l'opportunità ad un giovane chef di lavorare ad un evento decisamente più impegnativo di quello a cui i giovani sono in genere relegati.
Io ho lasciato Napoli perché non sono riuscita a trovare il mio spazio professionale nella città dove sono nata e cresciuta; da quando ho maturato questa dolorosa decisione ho promesso a me stessa che, per quanto mi fosse stato possibile, avrei agevolato in tutto e per tutto i giovani napoletani.
Il gigantesco mercato che gira intorno ai matrimoni esclude a priori che un giovane possa avere l'opportunità di organizzarne qualcuno, a meno che...
A meno che consapevolmente si scelga l'inesperienza, per dare una mano a chi ha tanto talento ma non ha la possibilità di dimostrarlo. Ci tengo a sottolineare che molte volte nel "pacchetto inesperienza" è presente anche un grande entusiasmo, una disponibilità e una voglia di fare che vanno ben oltre le solite proposte di chi organizza un servizio catering al giorno...
Ed inoltre si ha la possibilità di personalizzare molto la propria festa (di qualunque evento si tratti), e di dialogare in modo schietto e tranquillo con chi, insieme a voi, ha voglia che tutto riesca bene... Per lui o lei significherebbe pubblicità, per voi una bella festa e soldi (pochi, o comunque meno di ciò che si spenderebbe con scelte tradizionali) ben investiti!
Dunque a meno 4 dal giorno del matrimonio ecco la regola per fare scelte alternative (e che aiutino questa città a cambiare...): date l'opportunità ad un giovane di dimostrarvi quanto vale, ne rimarrete piacevolmente stupiti e, se così non dovesse essere, almeno avrete risparmiato tanti soldi!

17 gennaio 2011

Matrimonio alternativo: l'abito da sposa...

Mi sembra doveroso dedicare un post alla scelta dell'abito che indosserò il grande giorno, sabato 22 gennaio, dunque tra soli 5 giorni!
Se avete letto i precedenti post sull'organizzazione del mio matrimonio, di certo potete immaginare il mio pensiero sui classici abiti bianchi!
Splendidi abiti da sera, spesso impreziositi da perline, brillantini, decorazioni fatte a mano, pizzi strepitosi e chi più ne ha più ne metta... Unica costante: il colore bianco. Bianco come la purezza della sposa, che arriva all'altare illibata e intatta... O almeno dovrebbe...
In effetti io credo che al giorno d'oggi tutte le spose (o quasi)  sono piuttosto "navigate", altro che pure! E io, per non far venire il dubbio a nessuno, raggiungo questo giorno con il seguito di un figlio di 10 mesi...
Dunque direi che è chiaro che proprio pura pura non lo sono più! Quindi l'abito bianco, per quello che rappresenta, mi sembrava un tantino fuori luogo!
In più, come sempre, sono contraria a tutto quello che appartiene a ciò che io chiamo l'affare matrimoni, di cui l'abito da sposa è il pezzo forte!
Nulla da dire sulla preziosità e la bellezza degli abiti proposti, ma è chiaro che se lo stesso abito fosse rosa o grigio o nero, e non fosse identificato come abito da sposa, costerebbe almeno la metà. In più trovo ridicolo dover scegliere un abito 2 anni prima (io in due anni sono ingrassata 16 chili durante la gravidanza, poi ne ho persi 10 nei 10 mesi successivi...) per poi dover fare infinite ed estenuanti prove fino alla settimana prima del giorno stabilito per le nozze. Perché non si può comprare un abito qualche settimana prima del matrimonio e, come si fa sempre per le grandi occasioni, prendersi per sicurezza il tempo di una visita dalla sarta per eventuali ritocchi??? Mistero della fede...
Quindi, premesso che non si svela come sarà vestita la sposa, avrete capito in che direzione è stata fatta la mia scelta! Ho preferito approfittarne per acquistare un abito da sera, bello da impazzire, di quelli che ogni donna sogna di comprare ma non ne hai mai l'occasione a meno che non le capiti di partecipare alla notte degli Oscar! E il massimo della soddisfazione (so che le donne possono capirmi) è stata la sensazione, dopo un acquisto così importante, di aver fatto un affarone! Certo perché rispetto a quello che la convenzione mi obbligava a comprare ho risparmiato davvero tanti tanti soldi e mi ritrovo con un bel vestito che, spero, avrò l'occasione di rindossare facendo ogni volta il mio figurone!
Dunque la regola del giorno per un perfetto matrimonio alternativo è la seguente: non fissatevi sempre con le stesse tonalità di bianco per il vostro abito da sposa... Ne esistono davvero tante, tipo bianco castagna, bianco perla, bianco fragola, bianco lavagna, bianco notte!!!! Vi assicuro che sarete originali, bellissime e il vostro portafoglio ne sarà davvero felice!

16 gennaio 2011

Allattamento naturale: suggerimento n°4

Quando ho seguito il corso pre-parto in un rinomato ospedale milanese, l'ostetrica che lo  conduceva ha dedicato diversi incontri all'allattamento al seno. Il consiglio che ricordo con maggiore chiarezza e che diverse volte mi è tornato utile, è stato quello di ripeterci una certa frase ogni qualvolta ci fossimo trovate difronte al dubbio che l'esperienza dell'allattamento stesse andando a buon fine.
Vi riporto quelle parole che nella mia esperienza sono diventate una specie di mantra:

Non importa quanto mangia il vostro bebè ma solo quanto cresce!

Mai forzare il neonato. Se lui vuole succhiare succhia. Non preoccupatevi se ha mangiato troppo o troppo poco, assecondatelo nella ricerca del seno e non staccatelo mai prima che lui lasci la presa. E nei momenti di panico, staccate la spina alla vostra mente che vi farà concentrare sulle mille piccole difficoltà incontrate e cominciate a ripetere le parole magiche che avete appena letto!
E perché il peso del vostro bimbo non diventi una fissazione per voi, vi consiglio di non comprare o affittare nessun tipo di bilancia per pesarlo. Inutile (e controproducente) è anche pesare i bambini prima e dopo le poppate come si faceva una volta. Questa procedura, tanto di moda qualche anno fa, serve solo ad alimentare l'ansia e la tensione nelle neo mamme che allattano. Come sempre affidatevi al vostro istinto e a quello del vostro cucciolo e vedrete che tutto andrà per il meglio.
Per monitorare in maniera ragionevole la crescita dei vostri bimbi vi suggerisco di utilizzare il servizio di assistenza alle mamme che allattano, ormai attivo in quasi tutte le città, offerto dai consultori ASL; qui del personale competente pesa gratuitamente i vostri bambini ogni volta che volete, dandovi anche supporto e consigli per l'allattamento. Se nella vostra città non dovesse essere attivo questo servizio in genere tutte le Farmacie, soprattutto quelle comunali, sono fornite di bilancia per neonati. Pesate i vostri bimbi durante il periodo di allattamento esclusivo non più di una volta alla settimana. La crescita può oscillare tra 120-500 grammi alla settimana. A volte crescono di più a volte di meno. E' normale. Allarmatevi e consultate il vostro pediatra solo se si verifica un reale arresto di crescita.
E ricordatevi sempre che ogni bimbo si sa regolare e nessuno meglio di lui sa di che cosa ha bisogno!

15 gennaio 2011

Matrimonio alternativo: il fioraio...

Quando ci si sposa si diventa amici di un personaggio fantastico che d'improvviso entra a far parte della propria vita: il fioraio! Quindi vi do un consiglio in apertura, sceglietevelo simpatico!
Come tutti i matrimoni alternativi che si rispettino abbiamo stravolto anche la tradizione che vuole che la suocera faccia come primo regalo alla futura nuora il bouquet da indossare durante il rito e per l'intera durata dei festeggiamenti. Avendo un abito particolare (arriverà un post dedicato...) non me la sono sentita di delegare la scelta del bouquet alla mamma dello sposo e mi sono occupata personalmente dell'acquisto.
La cosa divertente è che quando si entra in qualunque fioraio, piccolo o grande che sia, e si pronuncia la parolina magica "BOUQUET" si apre un mondo, ma che dico un mondo, un universo fantastico.
Un istante dopo aver pronunciato quella parola ci si ritrova davanti un'infinità di foto, cataloghi, riviste con spose di tutti i tipi e i gusti e, soprattutto, una persona (il fioraio appunto) che ti dice 50 parole al secondo facendoti una quantità di domande assurde senza darti neanche il tempo di rispondere...
Che fiori ti piacciono, di che grandezza, di che colore, come vuoi il gambo, vuoi il nastro che scende o preferisci solo l'impugnatura classica, vuoi poco verde o molto verde, che forma ti piace, lo vuoi pendente, lo vuoi a borsa, che si attacca alla spalla, hai un vestito scollato, porti una pelliccia, come sarai truccata, avrai i capelli legati, avrai fiori nei capelli, ti sposi di mattina o di pomeriggio, ne vuoi uno solo che poi regalerai a chi riesce a prenderlo quando lo lanci o due così te ne corservi uno per ricordo??
Immaginatevi la faccia del fioraio di turno quando io angelicamente rispondevo a tutte le domande con un'altra domanda, sempre la stessa: quale costa di meno???
Sì perché, pur amando i fiori e le composizioni floreali, so benissimo che dietro alla vendita dei bouquet si è sviluppato il solito mercato matrimoni che rende la scelta di un semplice mazzo di fiori un affare di stato, alterandone notevolmente i costi. Inoltre c'è da aggiungere che in inverno i fiori costano il doppio, motivo in più per scegliere ciò che è più facilmente reperibile a costi accettabili.
Dunque deciso il tipo di fiore e il colore (da abbinare all'abito), tutto il resto è stato scelto in base ad un solo criterio: la semplicità che, anche in questo caso, riduce di molto il costo.
Io alla fine ho scelto un fioraio che, di fronte alla mia repulsione verso il mondo che mi veniva proposto, ha sorriso, l'ha buttata sul ridere e, chiudendo immediatamente tutto ciò che aveva tirato fuori, mi ha solo detto: "Ok, faccio io, semplice ed economico. Quando ti sposi??"...
 Era lui, il mio mito! Scoppiata una simpatia reciproca (non preoccupatevi non scappo col fioraio...) gli ho anche chiesto di occuparsi delle decorazioni dei tavolini al ricevimento e dei fiori che porteranno all'occhiello i nostri parenti stretti (qualche cosa tradizionale è sopravvissuta)! Tutto abbinato al bouquet, tutto in linea con gli stessi criteri di scelta!
Ormai siamo a -7 e la regola del giorno è la seguente: il bouquet si lancia (significa che lo regalerete a chi riesce a prenderlo), perchè buttare tanti soldi se tanto ve lo godrete solo mezza giornata????

12 gennaio 2011

Matrimonio alternativo: le non-bomboniere...

Altro argomento ostico quando si parla di matrimonio è la scelta delle bomboniere.
Ostile per principio all'idea che si debba fare un regalo, per quanto piccolo sia, a chi prende parte ad un ricevimento, ho da sempre odiato l'oggetto bomboniera rifiutandomi di realizzarlo in tutte le occasioni importanti della mia vita che, per tradizione, prevedono la distribuzione degli infernali "ricordini"...
E per essere totalmente coerente con il mio pensiero nella mia casa non espongo neanche le bomboniere ricevute da altri, segregandole in un cassetto aspettando che si rompano!
In più c'è da aggiungere che la bomboniera, per quanto originale, alternativa, confezionata in modo fai da te, e semplice, ha un costo davvero insostenibile, soprattutto per chi, come noi, ha voglia di una piccola festicciola come semplice ricordo della giornata, senza eccedere nelle spese. Parliamo di circa 20€ a bomboniera, per gli oggetti più semplici (e brutti...), considerando che c'è un costo per l'oggetto in sé, per i confetti, per la confezione e il confezionamento con nastri e nastrini vari.
Quindi la nostra scelta è stata assolutamente niente bomboniere!
Inutile dirvi che per i nostri genitori, appartenenti ad un'altra epoca e più legati alle tradizioni, già costretti a ridurre all'osso la lista dei loro invitati, la scelta delle non-bomboniere è stato un colpo durissimo da digerire!
Per evitare musi lunghi e rancore eterno (come si fa a non dare nulla a chi ci viene a fare gli auguri????...) abbiamo deciso per una sorta di compromesso! Niente bomboniere ma quella che molti chiamano confettata, ossia la distribuzione dei confetti confezionati in modo carino così da diventare essi stessi una specie di bomboniera.
Ovviamente anche in questa scelta pseudo-tradizionale abbiamo voluto personalizzare il tutto con qualcosa che ci appartenesse: vi ricordate il logo scelto per gli inviti?  (Vedi capitolo partecipazioni e inviti...).
Bene, lo abbiamo riprosto creando dei bollini adesivi, molto semplici su cui abbiamo scritto accanto al logo i nostri nomi e la data dell'evento. Abbiamo fatto stampare il tutto via internet rivolgendoci ad un sito che ci è stato consigliato, per una spesa davvero irrisoria. La scelta delle mini confezioni per i confetti è stata fatta in base alla possibilità di essere decorate con questo adesivo... Ovviamente abbiamo preferito la cosa più semplice che abbiamo trovato. Contro i 20€ che vi avevo anticipato, noi ce la siamo cavata con meno di 2€ a pacchettino (ovviamente assemblato e confezionato da noi in modo casereccio)!
A meno 10 dal grande giorno ecco il suggerimento di oggi per un matrimonio alternativo: basta con le solite e antiche bomboniere, scegliete confetti per tutti, sono buoni, si mangiano, ed non occupano inutilmente i cassetti dei vostri invitati! Ovviamente confezionati da voi in modo personale!

10 gennaio 2011

Matrimonio alternativo: inviti e partecipazioni...

Eccomi di nuovo con un altro breve capitolo della storia del mio matrimonio!
La data è sempre più vicina, ormai siamo a -12!
Oggi voglio raccontarvi una strepitosa avventura intitolata: Inviti e partecipazioni, la lotta contro il tempo!
In linea con la nostra scelta di un matrimonio rapido, economico e personalizzato, abbiamo deciso di creare noi la grafica di inviti e partecipazioni e poi rivolgerci ad una tipografia per le operazioni di stampa e piega dei cartoncini. Ovviamente ignoravamo le tempistiche e i costi dei lavori tipografici che, a quanto pare, oltre ad essere molto cari sono anche molto lunghi. Dunque abbiamo dovuto ultimare il nostro lavoro di grafici "improvvisati" in pochissimi giorni (anzi direi in pochissime notti dato che di giorno il nostro piccolo mostro non ci dà praticamente tregua...). Per fortuna io sono un architetto e grazie al mio pluridecorato curriculum e ad anni ed anni di esperienza in studi di architettura specializzati in fuffa sono riuscita con facilità a creare dei file carini, semplici e divertenti... E poi si dice che le lauree ormai non servono a niente!!!
Invece di rivolgerci ad una tipografia (tutte le tipografie di Milano ci chiedevano in media un mese di tempo per la consegna del materiale stampato, piegato e imbustato e per noi era davvero troppo), abbiamo optato per una semplice Eliografia, in stile esame universitario (so che voi amici architetti sapete di che cosa sto parlando...), con tanto di revisione file con l'amico stampatore e telefonate su telefonate per definire gli ultimi dettagli!! In fin dei conti è stato un tuffo nel passato (il mio passato da studente d'architettura) ed è stata un'esperienza divertente.
Abbiamo scelto un'immagine che è diventata il logo dell'evento, un particolare di un quadro che noi amiamo molto, e l'abbiamo inserito un po' ovunque... Inoltre abbiamo cercato e trovato una citazione carina che potesse accompagnare la nostra richiesta di "fondi" per il viaggio di nozze, non ancora organizzato ma previsto entro la fine del 2011, una sorta di lista viaggio fai da te!
Non so se sia piaciuto a tutti il nostro lavoro, ma noi ne siamo pienamente soddisfatti, come lo si è quando ci si impegna per qualcosa e si raggiunge (con sforzo) il risultato desiderato!
Non fosse altro per la solita storia dell'evitare il mercato matrimoni che prevedeva una cifra orientativa di 3€ ad invito contro gli 0,60€ ottenuti (avendo circa 100 partecipazioni e inviti in più che l'eliografo ci ha stampato per la stessa cifra per riempire il cartoncino plottato - per i non architetti per colmare lo spazio rimanente del cartoncino maxi formato su cui il plotter avrebbe stampato gli inviti)!!!
Insomma la 3° regola per un matrimonio alternativo è la seguente: non rivolgersi ad una tipografia per gli inviti e le partecipazioni, ma laurearsi in architettura o in grafica per essere in grado di creare e stampare da soli i proprio inviti!!
Scherzi a parte, la scelta fai da te è sempre la più conveniente!

9 gennaio 2011

Matrimonio alternativo: la location...

Come promesso, continua il racconto dei preparativi del mio matrimonio, e continuano a passare i giorni... Ormai siamo a meno 13...
Dopo il rito civile, che si terrà in una splendida sala del Maschio Angioino, uno dei suggestivi castelli di Napoli, non per scelta ma perché è lì che celebrano i riti civili nella mia città, faremo una piccola festicciola in una villa panoramica di Napoli affittata da un privato.
Detto così sembra la cosa più ovvia e semplice del mondo, invece la scelta della location è stata davvero impegnativa. Non per particolari esigenze o richieste, ma solo perché, dato che a Napoli (e non solo...) organizzare un matrimonio è il più grande affare che ci sia, nessuno voleva affittarci un luogo, di qualunque tipo o specie, senza pretendere che comprassimo quello che io chiamo il "pacchetto completo matrimonio", ossia un all inclusive che in genere comprende sala, servizio catering, decori e addobbi, bibite, vini, spumanti, torta nuziale e chi più ne ha più ne metta, alla modica cifra di minimo 100€ ad invitato... Che facendo due conti (che a questo punto credo a Napoli nessuno faccia...) significa un sacco di soldi!
La nostra idea è stata da subito quella di cercare un luogo che potesse ospitare circa settanta persone, per organizzare un piccolo buffet all'impiedi di buon augurio e intrattenersi qualche ora con gli invitati, evitando quei pranzi eterni che vanno così di moda dalle nostre parti.
Ci siamo quindi limitati ai parenti stretti, cioé zii e cugini con rispettive famiglie, e a qualche amico più intimo, rimanendo sulla carta al di sotto delle 80 persone. Il minimo possibile se non si vuol far dispiacere nessuno, senza eccedere ed essere costretti ad organizzare una festa in grande, come di solito accade!
Dopo ricerche intense e litigate frequenti con organizzatori e proprietari di ristoranti e sale, ci siamo imbattuti in una coppia di napoletani in pensione, cordiali e disponibili, che hanno da poco restaurato la proprietà dove risiedono, una villa in stile liberty dei primi del Novecento. La villa, semplicemente incantevole, con quel non so che di "vissuto", che solo una casa realmente abitata può offrire, si trova in una zona panoramica di Napoli, sulle pendici del Vomero. La parte della villa a nostra disposizione sarà quella di rappresentanza, uno splendido salotto panoramico che affaccia sul golfo di Napoli, le salette adiacenti, il giardino provvisto di gazebo (pioggia e freddo permettendo), vari disimpegni, una stanza che sarà usata come guardaroba, una stanza per rinchiudere i bambini con l'animatore, la cucina e i due bagni, quello padronale e quello di servizio.
Questi spazi, arredati con mobili in stile, offrono un'atmosfera intima, quasi familiare che ci è sembrata perfettamente in linea con la nostra idea di piccola festa tra pochi fortunati (pochi... si fa per dire...)!
A completare il quadro familiare, un giovane chef con i suoi collaboratori, cucinerà per noi direttamente in loco, proponendo degli assaggi di pietanze scelte all'interno della tradizione culinaria campana, ma servite e abbinate in modo innovativo e originale. Nessun buffet con calca di persone annessa, nessun tavolo apparecchiato con il solito cameriere che serve, solo persone che si muovono liberamente e si godono lo spazio, il panorama e la compagnia, assaporando gustose prelibatezze offerte direttamente da vassoio dai camerieri in piccoli e divertenti piattini monoporzione. Sedie, tavoli e tavolini, poltrone e divani presenti rimarranno a disposizione per i momenti di stanchezza, per le persone più avanti con gli anni e per chi preferisce fermarsi e assaporare seduti in modo classico il cibo offerto! Per le bevande ci sarà un buffet self service diviso in tre postazioni, posizionate strategicamente all'interno della sala principale.
Il classico momento della torta nuziale non mancherà, ma la torta non sarà la solita torta bianca a più piani... Ci siamo fermati al piano terra, ma un piano terra davvero gustoso!!!
Il tutto durerà poche ore e, speriamo, accontenterà sia chi odia i lunghi e interminabili ricevimenti con le solite abboffate, sia chi in queste occasioni si aspetta invece di gustare tanto cibo e del buon vino. Ma soprattutto accontenterà gli sposi che desideravano una piccola festa solo per la felicità dei propri genitori e per conservare un ricordo di questo momento, senza spedere cifre pazzesche e senza investire anni della propria vita nell'organizzazione di questo evento.
Inutile dirlo, le scelte che vi ho brevemente descritto hanno comportato una spesa davvero irrisoria se paragonata con le richieste delle strutture che operano nel mondo dei ricevimenti di nozze.
Dunque ecco la seconda regola per un matrimonio alternativo (ed economico...): mai comprare esosi pacchetti all inclusive. Organizzare per pezzi la propria festa facendo scelte semplici in base ai propri gusti. Di certo ci vorrà un pò più fatica e impegno, ma il risultato sarà più economico e senza dubbio più originale!

8 gennaio 2011

Matrimonio alternativo: la decisione...

Sono passati ormai 10 anni e mezzo da quando ho conosciuto il mio futuro marito ed è iniziata la nostra storia d'amore. Da più di 6 anni abbiamo costituito una famiglia dando il via alla nostra vita insieme a Milano (odio dire CONVIVIAMO perché sembra quasi che la convivenza sia una cosa diversa e meno importante di un eventuale matrimonio...) e nel frattempo c'è stato l'acquisto insieme di una casa, un figlio di quasi 10 mesi, tanti viaggi, cambi di lavoro, promozioni, licenziamenti... Insomma una vita normale di una famiglia normale... O quasi normale!
Certo perché se avessi avuto la fede al dito, in Italia nessuno avrebbe avuto difficoltà a considerarci una famiglia come tante altre, di quelle che durano 50 anni con tanti figli e tanto amore... Ma essendo una coppia di fatto, nel nostro paese sono tantissime le difficoltà che si incontrano da genitori non sposati, e, ad oggi, sembra quasi scontato che, non appena la coppia diventa tris, urge regolamentare il rapporto con quella pratica legale (perché di questo si tratta) che viene chiamata M A T R I M O N I O!
Ebbene anche noi, con la nascita del nostro piccolo ometto, dopo esserci scontrati con il muro della burocrazia italiana e dopo la prima fase di resistenza ad oltranza per una questione di principio, abbiamo ceduto alla legalizzazione del nostro rapporto fissando la data delle nostre nozze. Non per coronare un sogno o perché ciò significhi qualcosa per noi, ma semplicemente per tutelare nostro figlio e vivere più serenamente la nostra nuova vita da genitori.
Tralasciando la lunga querelle sui diritti delle coppie di fatto (che meriterebbe una sezione dedicata...), voglio condividere con voi qualcosa di più frivolo e divertente, ossia l'organizzazione del nostro matrimonio, per dimostrarvi che, anche al sud della nostra penisola, è possibile realizzare un matrimonio alternativo evitando di ipotecare la casa e di metterci 3 anni per preparare tutto...
Sintetizzando i punti chiave del nostro percorso, la decisione di sposarci è stata presa dopo le vacanze estive, dunque settembre/ottobre 2010, pian pianino si è concretizzato il tutto e a fine novembre abbiamo prenotato la sala al comune di Napoli (non siamo cattolici, né vogliamo sposarci in chiesa perché farlo all'altare è più suggestivo, né perché i nostri genitori sarebbero più contenti...), la data scelta (perché l'unico sabato libero vicino alle festività natalizie) è il 22 gennaio 2011.
Insomma partenza preparativi meno di due mesi prima delle nozze, e a due settimane dal grande giorno, con un bimbo di 10 mesi, io ho trovo anche il tempo di scrivere... Ve l'avevo detto che si trattava di un matrimonio alternativo!!
La scelta è ricaduta sul periodo invernale perché d'inverno nessuno vuole sposarsi ed è tutto più facile, rapido ed economico!!! I motivi per cui la maggior parte delle coppie scartano l'inverno per sposarsi sono vari (e variamente stupidi...)! Non ci sono tanti fiori disponibili e a poco prezzo per allestire chiese, sale e ristoranti, tutti i locali e le ville dedicate ai ricevimenti non possono offrire il loro spazio esterno o giardino che sia, probabilmente più suggestivo e affascinante per via del freddo e della pioggia o della neve, non tutti i parenti e gli amici possono assicurarvi la loro presenza perchè in inverno, si sa, si lavora di più e si prendono meno ferie, i vestiti da sposa necessitano di coprispalle o pellicce bianche abbinate, che a molte spose non piacciono, poi se piove ci vuole l'ombrello... Insomma tutte ca....ate!
Concluderei questo primo post (ne seguiranno altri) sul nostro matrimonio con la prima regola per un matrimonio alternativo: fregarsene dei fiori, del freddo, della pioggia o della neve, dei parenti e degli amici e SPOSARSI IN INVERNO!!!

1 gennaio 2011

Anno nuovo vita nuova

Nell'augurare a tutti gli amici che mi leggono un 2011 meraviglioso, voglio riflettere con voi sul solito BOLLETTINO  che ogni anno apre tutte le edizioni dei telegiornali rendendo noto il numero di morti e feriti di una notte che da sempre sembra essere una notte di guerra e di follia.
Si spara, come se un'esplosione di violenza fosse un modo originale per festeggiare. Botti legali e non, armi da fuoco, e chi più ne ha più ne metta mandano in fumo la vera essenza di una notte che dovrebbe augurare l'inizio di un anno "nuovo", all'insegna dei buoni propositi e delle speranze di un'intera nazione. E invece da Milano a Napoli, feriti, incidenti, bambini spaventati e segnati non solo nel corpo da profonde cicatrici che li accompagneranno per sempre... E questo perché? Per il gusto di sparare per gioco. Ma sparare rimane una forma di violenza e, come tale, non è mai divertente, almeno non per me.
Un sorriso, un abbraccio di una persona cara, un brindisi e del buon vino o spumante che sia, del cibo gustoso consumato in compagnia, il calore delle persone con cui si condivide questa nottata di festa, le poesie e l'allegria dei bimbi, le danze e i giochi sono cose che riempiono il cuore di un calore più esplosivo di mille botti.
Io a Capodanno non sparo. Spesso lo trascorro a Napoli e a mezzanotte in punto chiudo le finestre in segno di protesta e mi auguro che non ci siano più notti di guerra, né nella mia città né in nessun altro posto al mondo.