Sono passati ormai 10 anni e mezzo da quando ho conosciuto il mio futuro marito ed è iniziata la nostra storia d'amore. Da più di 6 anni abbiamo costituito una famiglia dando il via alla nostra vita insieme a Milano (odio dire CONVIVIAMO perché sembra quasi che la convivenza sia una cosa diversa e meno importante di un eventuale matrimonio...) e nel frattempo c'è stato l'acquisto insieme di una casa, un figlio di quasi 10 mesi, tanti viaggi, cambi di lavoro, promozioni, licenziamenti... Insomma una vita normale di una famiglia normale... O quasi normale!
Certo perché se avessi avuto la fede al dito, in Italia nessuno avrebbe avuto difficoltà a considerarci una famiglia come tante altre, di quelle che durano 50 anni con tanti figli e tanto amore... Ma essendo una coppia di fatto, nel nostro paese sono tantissime le difficoltà che si incontrano da genitori non sposati, e, ad oggi, sembra quasi scontato che, non appena la coppia diventa tris, urge regolamentare il rapporto con quella pratica legale (perché di questo si tratta) che viene chiamata M A T R I M O N I O!
Ebbene anche noi, con la nascita del nostro piccolo ometto, dopo esserci scontrati con il muro della burocrazia italiana e dopo la prima fase di resistenza ad oltranza per una questione di principio, abbiamo ceduto alla legalizzazione del nostro rapporto fissando la data delle nostre nozze. Non per coronare un sogno o perché ciò significhi qualcosa per noi, ma semplicemente per tutelare nostro figlio e vivere più serenamente la nostra nuova vita da genitori.
Tralasciando la lunga querelle sui diritti delle coppie di fatto (che meriterebbe una sezione dedicata...), voglio condividere con voi qualcosa di più frivolo e divertente, ossia l'organizzazione del nostro matrimonio, per dimostrarvi che, anche al sud della nostra penisola, è possibile realizzare un matrimonio alternativo evitando di ipotecare la casa e di metterci 3 anni per preparare tutto...
Sintetizzando i punti chiave del nostro percorso, la decisione di sposarci è stata presa dopo le vacanze estive, dunque settembre/ottobre 2010, pian pianino si è concretizzato il tutto e a fine novembre abbiamo prenotato la sala al comune di Napoli (non siamo cattolici, né vogliamo sposarci in chiesa perché farlo all'altare è più suggestivo, né perché i nostri genitori sarebbero più contenti...), la data scelta (perché l'unico sabato libero vicino alle festività natalizie) è il 22 gennaio 2011.
Insomma partenza preparativi meno di due mesi prima delle nozze, e a due settimane dal grande giorno, con un bimbo di 10 mesi, io ho trovo anche il tempo di scrivere... Ve l'avevo detto che si trattava di un matrimonio alternativo!!
La scelta è ricaduta sul periodo invernale perché d'inverno nessuno vuole sposarsi ed è tutto più facile, rapido ed economico!!! I motivi per cui la maggior parte delle coppie scartano l'inverno per sposarsi sono vari (e variamente stupidi...)! Non ci sono tanti fiori disponibili e a poco prezzo per allestire chiese, sale e ristoranti, tutti i locali e le ville dedicate ai ricevimenti non possono offrire il loro spazio esterno o giardino che sia, probabilmente più suggestivo e affascinante per via del freddo e della pioggia o della neve, non tutti i parenti e gli amici possono assicurarvi la loro presenza perchè in inverno, si sa, si lavora di più e si prendono meno ferie, i vestiti da sposa necessitano di coprispalle o pellicce bianche abbinate, che a molte spose non piacciono, poi se piove ci vuole l'ombrello... Insomma tutte ca....ate!
Concluderei questo primo post (ne seguiranno altri) sul nostro matrimonio con la prima regola per un matrimonio alternativo: fregarsene dei fiori, del freddo, della pioggia o della neve, dei parenti e degli amici e SPOSARSI IN INVERNO!!!
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