29 gennaio 2011

Evviva gli sposi: sposa bagnata sposa sfigata...

Come sapete ci siamo sposati in Municipio con rito civile.
Raggiungere il Municipio di Napoli è stata un'impresa. Dopo circa due settimane di clima primaverile, sole e tanto caldo, il 22 gennaio ci ha ricordato che eravamo pur sempre in inverno: temperatura precipitata e diluvio universale... Una pioggia fitta e costante che è andata avanti ininterrottamente per tutto il giorno.
Credo che sposa bagnata sposa fortunata sia un detto inventato per consolare le povere spose sfigate, che, come me, hanno dovuto sopportare, oltre alla stanchezza presente indipendentemente dal tempo, anche il fastidio della pioggia, lo stress di mantenere un ombrello (bianco e carino ma così piccolo da risultare quasi inutile), e la concentrazione necessaria per non inciampare tra tacchi ottanta e pozzanghere...
Per non parlare del freddo preso causa scollatura profonda davanti e dietro, e impossibilità di indossare un soprabito degno di questo nome, perché pare che una sposa coperta sia qualcosa di inguardabile!
Comunque giunti davanti al tavolo dell'officiante tutto è stato dimenticato in un istante perché l'emozione ha preso il sopravvento!
A sposarci è stato un nostro caro amico... Avremmo voluto mettere delle musiche per accompagnare i momenti salienti della cerimonia  ma purtroppo, non per colpa nostra, non ci è stato possibile.
Il divieto di utilizzare impianti con casse adeguate per non disturbare i visitatori del museo che si trova proprio accanto alla sala dove si officiano i matrimoni, ci ha impedito di utilizzare un impianto capace di produrre un suono che potesse sentirsi nonostante il vociare di più di 50 persone.
In compenso ricordo di essere stata accolta da tanti applausi come degni sostituti della "sognata" marcia nuziale!
La scelta dell'officiante è stata una fantastica scoperta. Il nostro amico ha un futuro assicurato come officiante di matrimoni se dovesse andare male la sua attività... Noi invece come sposi siamo stati un disastro, abbiamo praticamente improvvisato tutto presi dall'emozione. Allo scambio degli anelli, che abbiamo voluto inserire nonostante non fosse obbligatorio, le parole che avevo scelto accuratamente nei giorni precedenti, da dire come promessa di un amore eterno, sono rimaste soltanto dell'inchiostro su un bigliettino... Ma mi hanno assicurato che ciò che ho detto senza pensarci era quantomeno di senso compiuto e si è capito benissimo... Che sollievo, mi era sembrato di farfugliare parole a caso!
E nonostante il diluvio e la temperatura vicino agli zero gradi, prima di fuggire verso la villa ci siamo sottoposti anche al tradizionale lancio del riso (con bimbo in braccio)... Ma per fortuna (bisogna essere ottimisti) avevamo l'ombrello per ripararci!!!! A qualcosa l'ombrellino è servito...

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