Ho un bimbo di 7 mesi.
Che gioia vederlo giocare, si interessa praticamente a qualunque cosa gli capiti sotto gli occhi.
Prima di diventare mamma continuavo a chiedermi se economicamente ce l'avremmo fatta a "mantenere" un figlio. Già, l'unico pensiero opprimente che uccide l'istinto materno nel 90% delle giovani donne.
Il mio compagno ha un lavoro di tutto rispetto presso una grande azienda italiana e la sua posizione gli consente di avere uno stipendio ottimo ma assolutamente nella media dei giovani dipendenti italiani. E' un ingegnere e ha 34 anni.
Io sono un architetto... Anzi ero un architetto. Sulla situazione di noi giovani "liberi professionisti" in Italia ci vorrebbe un post dedicato, ma non è di questo che voglio parlare ora. Attualmente faccio la mamma a tempo pieno, quindi niente lavoro niente guadagno. Viviamo con un solo stipendio... E' dura ma vi assicuro che non ci manca assolutamente nulla.
Lo dico perché ogni volta mi stringe il cuore quando sento una donna della mia età ed anche più grande apportare come motivazione al
nonvolerancoradeifigli la solita cantilena tipo:
"Non siamo ancora pronti, con quello che costa tirar sù un figlio, guadagnamo troppo poco, sarebbe impossibile arrivare a fine mese". E il bello che lo ripetono talmente tante volte che ci credono anche loro!
Ho deciso di sfatare questo mito. Vi dimostrerò che crescere un figlio costa meno che avere una vita sociale attiva! Cosa che, tra parentesi, diviene impossibile appena il nuovo arrivo fa capolino nella vita dei neo genitori!
I pannolini costano al peggio 30 centesimi l'uno, dico al peggio perché secondo me anche la marca più economica funziona lo stesso ed inoltre esistono degli outlet in tutta Italia dove praticamente te li tirano dietro.... A Milano ce n'è uno a
Pero ed è fantastico, puoi comprare dei pacchi giganti a prezzo bassissimo. Un neonato consuma dai 6 ai 12 pannolini al giorno, crescendo tende a consumarne circa 6.
Quindi considerando per semplicità di calcolo un consumo di 10 pannolini al giorno per un costo di 20 centesimi l'uno siamo a circa 60€ al mese... La spesa di un week end milanese, senza neanche strafare!
I vestini nei primi mesi di vita dei bimbi sono il regalo preferito che conoscenti, amici, parenti, vicini di casa. Te ne regalano così tanti che non fai a tempo ad usarli due volte che già i piccolini sono cresciuti e sei costretta a metterli via. A mio figlio avrò comprato in tutto 10 capi, quelli utili e di battaglia che solo una mamma sa scegliere. Tra l'altro esistono dei franchising diffusi in tutta Italia come OVS o UPIM che hanno un reparto bimbi economico e pratico, con capi forniti dal marchio
oeko-tex fiducia nel tessile, una sicurezza per la tutela della pelle del bimbi e della natura. Un capo del genere, parliamo di tutine, bodini, piagiamini, jeans, felpine, costa dai 5 ai 20 €.
Ma passiamo alle spese "impegnative". Carrozzina, passeggino, lettino/culla, seggiolone, sdraietta, sedile auto e quant'altro si ottengono grazie a due possibili strategie:
1. Chiedi a tutti finché qualcuno non ti passa quelli che ha usato per i propri figli ormai grandi (con immensa felicità e gratitudine di chi regala così c'è più spazio in cantina).
2. Metti a tacere i nonni che con un'insistenza quasi fastidiosa continuano a ripeterti:
Che cosa ti serve che cosa ti serve che cosa ti serve che cosa ti serve? Loro sono felici e tu eviti l'esaurimento nervoso.
Se con queste due strategie non hai avuto il kit bimbo completo ci sono sempre i colleghi di mamma e papà. Loro sono pazienti, organizzano delle raccolte fondi sensazionali dal 4° mese di gravidanza e poi ti chiedono, con discrezione e senza insistenza, di che cosa hai bisogno. Poi attendono finché tu non hai la risposta.
Il segreto è: CHIEDERE CHIEDERE CHIEDERE. Evitare quel falso atteggiamento di chi fa finta di avere tutto. Ma sì, regalami quello che vuoi tanto l'essenziale ce l'ho già, inoltre vivo in 200mq e ogni nuovo aggeggio può essere collocato in una stanza appositamente dedicata. La verità per chi è fortunato tra i propri 70 mq e la cantina riesce ancora ad andare al bagno senza inciampare in nessuno scatolo, scatolone, passeggino, seggiolone. Quindi scegliere poche cose utili e che occupino il minor spazio possibile e cercare di farsele regalare.
Ed eccoci al mio argomento preferito: i giochi.
Come dicevo mio figlio ha 7 mesi e sapete quale è il suo gioco preferito? Una bottiglia di plastica da mezzo litro a cui ho tolto tappo ed etichetta. Passa ore ed ore a giocarci, guardarsela, stringerla per sentire il rumore che fa, metterla in bocca.
I suoi giochi sono raccolti in una cesta di vimini e sono tutti oggetti recuperati in giro per casa, dalla cucina, agli oggetti del papà, dalle cianfrusaglie della mamma alle cose dimenticate in fondo ai cassetti. Certo attenzione massima alla consistenza, al fatto che non si stacchino pezzettini vari, al materiale che non sia tossico (mettono tutto in bocca), e che non siano oggetti appuntiti o taglienti. Ma tutto questo basta per divertirli, farli ridere e farli crescere. Inoltre vorrei dare ai papà una notizia sconvolgente: a vostro figlio
NON SERVE la Play Station 3, e nemmeno il Nintendo DS!
Mio figlio gioca seduto davanti al suo cestino, guarda, esplora, si diverte. L'idea mi è stata data da un'amica che è mamma da qualche mese più di me e, cercando in rete, ho capito come creare il
cestino dei tesori del mio cucciolo.
Detto questo aggiungerei che se si allatta al seno, cosa assolutamente naturale e che tutte le neo.mamme sono in grado di fare (anche qui necessita un post dedicato) e si attua uno svezzamento graduale a sei mesi, anche le pappe hanno un costo minimo. Fino a 6 mesi costo ZERO (la natura provvede proprio a tutto); dopo i 6 mesi la spesa è minima, soprattutto se, come ho fatto io, si rinuncia alla comodità delle pappe pronte, i famosi omogeneizzati, e si cucina per i bimbi così come lo si fa per noi adulti, avendo solo l'accortezza di scegliere preferibilmente prodotti biologici perché più sicuri. Io compro per tutti le stesse cose e poi cucino e omogenizzo con un normale frullatore per la pappa di mio figlio.
Ecco questa in sintesi la voce
BEBE' nel bilancio domestico.
Certo se ci si guarda intorno, ovunque vogliono venderti migliaia di cose bellissime, colorate, accattivanti. Nel 90% dei casi riescono a convincerti che sono utili, anzi indispensabili. Ogni genitore uscirà da qualunque negozio convinto che un bimbo non possa crescere senza box o senza sdraietta. Converrà che senza Trio Inglesina o Stokke (per comprarli bisogna ipotecare la casa...) non si riesce neanche ad uscire dal portone di casa e sarà assolutamente d'accordo con chi gli ha fatto notare che senza tutina Dolce & Gabbana un bimbo potrebbe crescere frustrato e sentirsi emarginato.
Purtroppo viviamo nell'era del consumismo e si perde completamente di vista la misura delle cose. E' normale comprare un vestitino carino o un gioco nuovo, ma l'importante è che sia chiaro che non è indispensabile. I bimbi, per fortuna, non hanno la nostra percezione del mondo e sono svincolati dagli schemi in cui noi siamo assolutamente intrappolati. Per loro una palla è una palla. Non gli importa se è della Chicco e suona, se è Prenatal ed è rossa o se è gialla e rotola male. Una palla è una palla. Nel loro universo ogni cosa è nuova, tutto è una scoperta... Gli sguardi buffi dei genitori, una carezza, il solletico sul culetto quando si cambia il pannolino. Non hanno bisogno di nient'altro che dell'amore di chi li cresce.
Avere un figlio è un'esperienza meravigliosa e ogni donna dovrebbe regalarsi questa gioia invece di privarsene convincendosi che è la scelta giusta.
Quando e se l'istinto materno fa capolino nella vita di una donna, bisognerebbe ascoltare il proprio cuore. Mettere per un attimo da parte la nostra
"Mente" e lasciar scorrere e fluire liberamente emozioni, paure, dubbi. Solo vivendosi intimamente ogni sensazione si scopre quando è il momento di diventare mamma, regalando la vita ad un esserino speciale che stravolgerà completamente le nostre giornate, ma sarà capace di renderci felici in un modo inesplorato e inspiegabile...
Lungi da me convincervi che diventare genitori sia una passeggiata, ma rimane l'esperienza più intensa ed emozionante che si possa vivere e chi se ne frega se la società rema contro gli ormai pochi genitori coraggiosi. L'energia di una nuova vita è più forte di qualunque difficoltà. Un Paese sano dovrebbe dedicare grande attenzione ai giovani genitori in difficoltà invece di continuare a fare leggi per chi guadagna stipendi milionari. Ma si sa, l'Italia non è un Paese sano.