Visualizzazione post con etichetta Maternità. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Maternità. Mostra tutti i post

1 aprile 2011

Allattamento naturale: suggerimento n°8

Mi sembra doveroso dedicare un post sull'allattamento all'alimentazione che una neo mamma dovrebbe seguire durante questo splendido periodo della sua vita.
Per prima cosa voglio sfatare tutte le cose che si dicono su alimenti sì e alimenti no: non c'è niente che una donna che allatta deve evitare drasticamente perché fa male al proprio bimbo, e, allo stesso modo non esistono alimenti che "fanno latte", come dicevano le nostre mamme.
La regola è semplicemente seguire il buon senso. No assoluto a droghe, fumo e superalcolici, per il resto un'alimentazione varia, equilibrata e ricca di liquidi è ciò che vi aiuterà ad affrontare un periodo impegnativo ed intenso.
Dunque lasciate perdere chi vi dice che i legumi fanno venire le colichette, che gli asparagi rendono il latte amaro, che la birra fa latte e chi più ne ha più ne metta.
Partiamo dal sapore del latte materno legato agli alimenti "amari" che consumate. E' vero, il latte modifica il proprio sapore in base a ciò che mangiate; ma non è un bene che i bimbi si abituino ai diversi sapori, anche se apparentemente amari? Tanto quando li svezzerete volendo o nolendo impareranno a mangiare un po' di tutto.
Per il resto gli accorgimenti sono davvero elementari: bevete tanta acqua, consumate tisane (dicono che quella al finocchio sia perfetta per chi allatta), terminate il pasto con una sana tazza di brodo vegetale. Cercate di non esagerare con dolci, insaccati e cibi fritti e super conditi; prediligete verdure e insalate; mangiate tanta frutta.
E poi prestate attenzione ai vostri bimbi: non esiste un alimento che in assoluto fa male a tutti i bimbi del mondo. Può tuttavia esistere qualcosa a cui i vostri bambini sono intolleranti e che può provocare mal di pancia. Basta osservarli e collegare il loro malessere al pasto consumato nella giornata. Se i doloretti si ripetono ogni volta che mangiate quel determinato alimento allora provate a sospenderlo.
Limitate la caffeina e la teina, riducete anche il consumo di cibi piccanti e speziati, concedetevi un bel bicchiere di vino ogni tanto ma senza esagerare... Fate un po' di attività fisica leggera, basta una lunga passeggiata al giorno o, per chi può, una bella nuotata (magari con il proprio bimbo in una piscina attrezzata).
Insomma conducete una vita sana e tutto andrà per il meglio senza troppe rinunce!
Per concludere voglio consigliarvi di evitare di seguire diete ipocaloriche mentre allattate. Vi assicuro che siete bellissime come lo sono tutte le mamme nel periodo dell'allattamento... Forse un po' stanche ma solari e radiose. Non è il momento di pensare alla linea. Non appena il vostro cucciolo deciderà di abbandonare la sua tanto amata tetta, il vostro corpo ritornerà alla normalità, perderete spontaneamente i chiletti di troppo e, se così non fosse, potrete fare tutte le diete che volete! 


26 febbraio 2011

Allattamento naturale: suggerimento n°7

Allatto mio figlio da undici mesi e, lo ripeto spesso, è stata ed è tuttora un'esperienza meravigliosa.
Detto ciò voglio essere sincera con voi... Allattare non è una passeggiata e spesso si attraversano momenti davvero impegnativi.
Allattare significa crescere insieme al proprio bebè, diventare una mamma sempre più consapevole, donarsi completamente, intraprendere un percorso tanto gratificante quanto complesso e intenso.
In questi mesi ho incontrato tante difficoltà, ho attraversato momenti di stanchezza fisica e mentale, mi sono sentita almeno una volta: incapace, frustrata, prosciugata, giù di morale, disperata perché non sapevo che cosa fare, con tanta voglia di evadere... A volte i bimbi piangono senza fermarsi per notti intere, a volte non mangiano, a volte non vogliono attaccarsi, può capitare che rifiutino il seno, altre volte non fanno altro che chiederlo, succhiano per ore ininterrottamente... Ci sono giorni in cui ci sembra di non capire il nostro bambino che cosa vuole, giorni in cui ci sembra d'impazzire...
Ho imparato in questi mesi ad accettare la responsabilità di nutrire mio figlio, con tutte le conseguenze che questo comporta, nel bene e nel male. Ho imparato a lasciar andare lo stress, ho consapevolizzato che nessuno è perfetto e che ogni mamma può commettere degli errori e che mettercela tutta per dare il meglio al proprio bambino è senz'altro il giusto punto di partenza.
Ho capito che nessuna mamma può avere tutto sotto controllo, che bisogna vivere giorno dopo giorno il miracolo di un esserino che cresce, si dona alla vita, impara a capire i suoi bisogni e cerca di comunicarli alla sua mamma, il suo punto di riferimento in questa sua nuova avventura!
Ed eccomi dunque giunta al suggerimento di questo post: alle prime difficoltà non mollate... Molte donne piuttosto che parlarne con qualcuno si convincono di non essere capaci di nutrire il proprio bambino, si sentono sole, non hanno il giusto supporto dalle persone che le circondano e così decidono di smettere, imputando all'allattamento l'origine di quel profondo malessere.
Invece non bisogna chiudersi in se stesse, bisogna parlare, parlare e ancora parlare. Immediatamente si scopre di non essere sole ma di essere in compagnia praticamente di tutte le neo mamme al mondo, che, in modi diversi, stanno vivendo le stesse difficoltà.
Chiedete aiuto e assistenza a chi può offrirvela. Un'amica che ha allattato, il papà che non aspetta altro che rendersi utile, le ostetriche dell'ospedale dove avete partorito, il personale del consultorio dove pesate il vostro bimbo. Cercate un mentore, una persona capace di tranquillizzarvi, qualcuno di cui vi fidate, qualunque esso sia. Anche me se vi va!
L'importante è non sentirsi stupide, non pensare che le proprie sensazioni siano il delirio di una persona debole e stanca; mai sminuirsi, accettare piuttosto le difficoltà e andare avanti, magari ridendoci su grazie alle parole di qualcuno che ci è già passato!!

14 febbraio 2011

Allattamento naturale: suggerimento n°6

Ricordatevi che i bambini non crescono perché mangiano, ma mangiano perché crescono...
Quindi non spaventatevi se non sono costanti nell'alimentarsi, loro sanno autoregolarsi. In certi momenti mangiano poco, in altri non fanno altro che succhiare! E' del tutto normale, fa parte del loro processo di crescita.
Ci sono poi dei periodi che durano da qualche giorno ad una settimana in cui sono affamatissimi e voraci e vi chiedono in continuazione di attaccarsi al seno sia di giorno che di notte. Si tratta dei cosiddetti scatti di crescita, momenti in cui i bimbi danno il segnale all'organismo della mamma che stanno crescendo e hanno bisogno che il latte materno si modifichi sia nella composizione sia nella quantità prodotta... Assecondateli nelle loro richieste ed in pochi giorni tutto ritornerà alla normalità, il latte della mamma sarà pronto per le nuove esigenze dei piccoli! In genere questi periodi si verificano intorno alle 2-3 settimane di vita, intorno alle 6 settimane ed intorno ai 3 mesi. Ce ne sono poi altri al sesto mese e all'ottavo, ma spesso si notano meno.
Essere a conoscenza della loro esistenza vi aiuterà senza dubbio ad affrontare lo stress e la stanchezza tipici di quei giorni, evitando il panico e la preoccupazione di chi all'improvviso crede di non aver più latte o di non essere in grado di saziare il proprio bebè. Ripetetevi che va tutto bene e che presto il vostro bambino ritornerà quello di una volta!


13 febbraio 2011

Nuova collaborazione con Camminandoscalzi.it

Da oggi è iniziata la mia collaborazione con la blog-zine Camminando Scalzi.
Una rivista on-line nata con l'intento, finora pienamente rispettato, di dar voce libera e indipendente a chiunque volesse dire la sua.
Il mio primo articolo ha aperto la rubrica (Pre)cari amici, uno sguardo sulla triste situazione del lavoro precario nel nostro Paese, per dare la possibilità a tutti, giovani e meno giovani, di denunciare ogni forma di precariato e di disagio professionale che si subisce, spesso inascoltati, in Italia.
Mancanza di certezze, nessuna assistenza, sfruttamento selvaggio e tutto ciò che spesso rende difficoltosa la costruzione del proprio futuro e, molte volte, uccide i sogni e le ambizioni di una generazione che ha imparato a vivere alla giornata... Con tutte le conseguenze che ne derivano.
Allora che dire... Buona lettura!

5 febbraio 2011

Allattamento naturale: suggerimento n°5

Molto spesso viene consigliato alle giovani mamme che allattano di gestire e alternare i seni ad ogni poppata per svuotarli entrambi ed evitare ingorghi mammari e problemi di vario genere.
In realtà questa pratica non è la soluzione ottimale, anzi ha una serie di controindicazioni più o meno gravi, che sarebbe meglio evitare.
Innanzitutto il latte prodotto dai seni non è uguale durante tutta la poppata ma diventa man mano più denso e nutriente: deve essere il neonato a decidere quanta fame ha e quanto latte vuole. Se avrà solo sete succhierà per pochi minuti prendendosi il latte più fresco e leggero, se  affamato arriverà fino all'ultimo latte, svuotando completamente il seno. Alternare volutamente questo meccanismo può creare problemi di crescita nei piccoli bebè che, a metà poppata, si trovano di nuovo a ricominciare d capo dal primo latte, perdendosi la fine del seno precedente, il latte più grasso e nutriente.
Dunque non cambiate seno durante una poppata, lasciate che il vostro bimbo ne svuoti completamente uno e, solo in questo caso, se dovesse staccarsi e piangere perché ha ancora fame, offritegli l'altro seno.
Alternate invece i seni ad ogni poppata successiva, e se nella poppata precedente il bimbo ha succhiato da tutte i due seni per una fame insaziabile, ricordatevi di cominciare dall'ultimo che gli è stato offerto.
Se nei primi mesi di vita dei vostri cuccioli, quando le poppate sono molto frequenti, avete qualche problema a ricordarvi quale seno offrire alla loro richiesta successiva, potete usare un anello o una spilla che vi servirà a "segnare" il lato di turno.

16 gennaio 2011

Allattamento naturale: suggerimento n°4

Quando ho seguito il corso pre-parto in un rinomato ospedale milanese, l'ostetrica che lo  conduceva ha dedicato diversi incontri all'allattamento al seno. Il consiglio che ricordo con maggiore chiarezza e che diverse volte mi è tornato utile, è stato quello di ripeterci una certa frase ogni qualvolta ci fossimo trovate difronte al dubbio che l'esperienza dell'allattamento stesse andando a buon fine.
Vi riporto quelle parole che nella mia esperienza sono diventate una specie di mantra:

Non importa quanto mangia il vostro bebè ma solo quanto cresce!

Mai forzare il neonato. Se lui vuole succhiare succhia. Non preoccupatevi se ha mangiato troppo o troppo poco, assecondatelo nella ricerca del seno e non staccatelo mai prima che lui lasci la presa. E nei momenti di panico, staccate la spina alla vostra mente che vi farà concentrare sulle mille piccole difficoltà incontrate e cominciate a ripetere le parole magiche che avete appena letto!
E perché il peso del vostro bimbo non diventi una fissazione per voi, vi consiglio di non comprare o affittare nessun tipo di bilancia per pesarlo. Inutile (e controproducente) è anche pesare i bambini prima e dopo le poppate come si faceva una volta. Questa procedura, tanto di moda qualche anno fa, serve solo ad alimentare l'ansia e la tensione nelle neo mamme che allattano. Come sempre affidatevi al vostro istinto e a quello del vostro cucciolo e vedrete che tutto andrà per il meglio.
Per monitorare in maniera ragionevole la crescita dei vostri bimbi vi suggerisco di utilizzare il servizio di assistenza alle mamme che allattano, ormai attivo in quasi tutte le città, offerto dai consultori ASL; qui del personale competente pesa gratuitamente i vostri bambini ogni volta che volete, dandovi anche supporto e consigli per l'allattamento. Se nella vostra città non dovesse essere attivo questo servizio in genere tutte le Farmacie, soprattutto quelle comunali, sono fornite di bilancia per neonati. Pesate i vostri bimbi durante il periodo di allattamento esclusivo non più di una volta alla settimana. La crescita può oscillare tra 120-500 grammi alla settimana. A volte crescono di più a volte di meno. E' normale. Allarmatevi e consultate il vostro pediatra solo se si verifica un reale arresto di crescita.
E ricordatevi sempre che ogni bimbo si sa regolare e nessuno meglio di lui sa di che cosa ha bisogno!

10 dicembre 2010

Allattamento naturale: suggerimento n°3

Pochi giorni fa mi è capitato di raccontare che mio figlio di 9 mesi spesso rimane attaccato al seno anche per un'ora, succhiando più o meno voracemente e riposando con il seno in bocca.

"Non è possibile che succhi così tanto, vuole dire che usa la tetta come ciuccio..."

Ascoltare questa considerazione mi ha fatto riflettere e sorridere. In realtà tutti i bambini non usano la tetta come ciuccio, usano il ciuccio come se fosse una tetta, almeno quelli che hanno la "sfortuna" di dover sostituire la buona vecchia tetta di mamma con una sua pessima imitazione, il ciuccio.
Perché l'allattamento naturale al seno vada a buon fine e sia prolungato nel tempo, bisogna che le mamme si armino di buona pazienza e offrano sempre il seno ai propri bimbi... Per mangiare, per giocare, per addormentarsi, per scoprire il mondo. Dare ai bambini il ciuccio alla prima notte insonne, offrire loro biberon di acqua o tisane per calmarli, non è una buona abitudine. Tutto ciò che è diverso dal seno interferisce con l'allattamento naturale. Usate le vostre tette, sono state create per questo. Non ascoltate chi vi dice che è anti-educativo far attaccare sempre il vostro bimbo al seno. Riflettette, perché mai un bimbo a 4, 5 o 10 mesi dovrebbe fare i capricci? Loro hanno solo bisogno di noi. Perché dargli un surrogato della tetta invece dell'originale se lo scopo è lo stesso???
Perché sentirsi tranquille se un bambino si addormenta ciucciando un oggetto di plastica e sentirsi in colpa se si coccola con il seno della mamma che, ripeto, serve proprio a questo?



24 novembre 2010

Allattamento naturale: suggerimento n°2

La vecchia scuola, molto medicalizzata, delle poppate regolari ogni tre ore, con pause lunghe di notte è ormai (e per fortuna) una pratica superata. Quel modo di alimentare i propri figli era la causa primaria dell'allontanamento di molte donne dall'allattamento al seno per due principali motivi.
Il primo è che ben presto la produzione del latte materno veniva compromessa perché non "pensata" dalla Natura per seguire orari ma piuttosto le reali necessità dei neonati; più loro succhiano più le mammelle producono latte. Ma se si interferisce in qualche modo con il delicato rapporto mamma-bebè, la produzione del latte può essere alterata e pian piano ridursi. Ecco come è nata la leggenda  metropolitana che il latte materno all'improvviso finisce... In secondo luogo limitando il numero delle poppate ed eliminando quelle notturne molti neonati crescevano poco, non riuscendo, negli orari stabiliti a nutrirsi a sufficienza. Di qui invece nasce la famigerata aggiunta di latte artificiale suggerita da molti pediatri perchè, a dir loro, le mamme avevano poco latte.
Il ritorno all'antico allattamento a richiesta, che oggi è la pratica maggiormente consigliata, consiste nello svincolarsi da orari e regole, affidandosi alle richieste del proprio bambino.
Il segreto è elementare. Lasciar fare ai neonati. Fateli quindi attaccare al seno ogni volta che lo richiedono, anche ogni mezz'ora se necessario. Ricordiamoci che il latte materno è l'alimento esclusivo che loro dovrebbero assumere nei primi sei mesi di vita, il loro unico nutrimento inteso in senso globale, nutrizionale, affettivo, relazionale; a volte mangiano e le poppate sono più lunghe, a volte bevono e succhiano voracemente ma per pochi minuti, a volte hanno solo bisogno del contatto della mamma e rimangono attaccati anche a lungo succhiando poco. I bimbi sanno di che cosa hanno bisogno e, in base alle loro necessità, si regolano.
Non abbiate paura che mangino troppo. Il latte materno non fa male. E' un alimento facilmente digeribile e assumerne di più aumenta solo la loro crescita. In genere si digerisce dopo circa un'ora, tempo minimo che si consiglia di attendere per far loro un bel bagnetto rilassante.
Lasciatevi quindi guidare da chi riesce ancora ad ascoltare i propri bisogni: i neonati sono l'esempio che tutti nasciamo con un forte istinto che prescinde da orari e schemi mentali. Si mangia quando si ha fame, si cercano coccole quando si ha bisogno di calore umano, si beve per dissetarsi. A qualunque ora, senza preoccuparsi di nulla. Dovremmo imparare da loro invece di imbrigliarli, appena nati, nelle rigide regole del nostro mondo.

18 novembre 2010

Allattamento naturale: suggerimento n°1

Fate attaccare al seno il vostro bimbo al primo contatto con voi mamme, senza aver paura di come si fa, lasciando fare ai nuovi arrivati... Appena nati i bebè hanno un solo istinto: la suzione...
In molti ospedali appena un bimbo nasce, proprio nei primi istanti di vita, lo appoggiano sulla pancia della mamma, prima ancora che venga tagliato il cordone ombelicale e in ogni caso subito dopo. E' quello il momento ideale per lasciare che il vostro cucciolo cerchi il seno della mamma... E' sconvolgente come riesca ad attaccarsi per succhiare, da solo, senza forzarlo e senza aiutarlo. Farlo venire in contatto con il seno immediatamente crea un forte legame tra la mamma e il bambino e da l'avvio all'allattamento nel modo più naturale che ci sia.
Se il parto fosse un cesareo o la procedura dovesse essere diversa per un qualunque motivo, nessun problema, niente è compromesso e tutto funzionerà lo stesso alla grande! L'importante è non aver paura di saper come fare e, al primo contatto con il proprio bimbo, lasciare che si attacchi spontaneamente al seno.


Questa pratica che permette di tenere, da subito e per tutta la permanenza in ospedale, il bambino accanto a sé 24 ore su 24, viene oggi denominata rooming in. In realtà non è un'invenzione moderna, ma solo un ritorno a qualcosa in uso da millenni in tutte le civiltà; gli animali, per esempio, la praticano da sempre. Dopo il parto ogni neonato di qualunque razza o specie, ha solo bisogno del contatto con la mamma e di potersi nutrire, in senso globale, liberamente dalle sue mammelle.
Dunque quando scegliete dove partorire accertatevi che si pratichi la rooming in e che, come tendenza, sia una struttura che favorisce e incentiva l'allattamento naturale al seno.

12 novembre 2010

Allattamento naturale o artificiale?

Come già descritto in un mio precedente post, l'allattamento naturale al seno è ciò c'è di meglio possiamo offrire ai nostri figli almeno nel primo anno di vita.
Bisognerebbe allattare al seno fino a due anni di età, come indica la WHO, World Health Organization, senza offrire ai neonati nient'altro che latte materno per i primi sei mesi di vita.
Molte donne in dolce attesa temono di non essere in grado di affrontare quest'esperienza, sono tempestate da mille dubbi, si chiedono se non sia meglio aiutarsi col latte artificiale.
Non dovrebbe trattarsi di una scelta tra allattamento naturale o artificiale... Eticamente è come scegliere di non dare il meglio al proprio bambino pur avendone l'opportunità. Il meglio per loro siamo noi. Non c'è altro da dire. Siamo femmine della specie umana, siamo in grado di nutrire i nostri cuccioli. La Natura ci ha dato la capacità e gli strumenti per farlo. Avete mai visto una mucca col biberon in mano che da da mangiare al proprio vitello?
Viviamo in una società che pian piano ci ha completamente allontanato da quelle che sono le cose più semplici e naturali. Il lavoro, lo stress e tanti impedimenti fanno smettere di allattare in modo naturale la maggior parte delle donne del nostro paese nel primo mese di vita o comunque non oltre i 4 mesi.
E' importante ricordarsi che ogni neo mamma, tranne pochissimi casi clinicamente problematici, è assolutamente predisposta a nutrire il proprio bebè, fin dalle prime ore di vita.
Il latte artificiale, come chiarisce anche la parola, è A R T I F I C I A L E, e di certo, se non quando assolutamente necessario, è un alimento da evitare.
Impossibile riprodurre la complessità di un alimento come il latte materno, soprattutto per la ricchezza di anticorpi che contiene e che proteggono i neonati, aiutandoli a formare il proprio sistema immunitario.
Inoltre privare un bimbo dell'allattamento al seno, lo priva di un nutrimento che non è solo fisico, ma anche affettivo e relazionale, e nega in partenza quel fantastico contatto mamma-neonato che darà il via nel modo più naturale possibile al rapporto che si instaura tra ogni donna e i suoi cuccioli.

Che l'allattamento al seno sia un momento delicato nella vita delle neo-mamme è un dato di fatto, soprattutto se non si affrontata con le giuste motivazioni e nel modo più sereno e naturale possibile.
Allatto felicemente mio figlio da otto mesi e con i prossimi post condividerò con voi alcuni piccoli segreti per trasformare quella che sembra una cosa difficilissima in un'esperienza davvero meravigliosa.

3 novembre 2010

L'allattamento esclusivo a richiesta

L'allattamento è un'esperienza meravigliosa.
Prima che nascesse mio figlio ho seguito un corso pre-parto nell'ospedale dove avevo deciso di partorire. Lì ho imparato che cosa è l'allattamento esclusivo a richiesta, nome complicatissimo che significa semplicemente che bisogna assecondare in tutto i bambini e offrirgli nient'altro che latte materno per i primi 6 mesi di vita.
Poter dare nutrimento al proprio bambino rende un mamma forte e consapevole e le da l'opportunità di "crescere" come mamma insieme al proprio cucciolo. Parliamo di nutrimento in senso globale, fisico, affettivo, relazionale: il seno della mamma è l'unica cosa di cui ha bisogno un neonato fino ad almeno il sesto mese di età.
Mio figlio ha sette mesi e mezzo e lo allatto ancora felicemente. Non più in maniera esclusiva perché appena compiuti 6 mesi ha iniziato ad assaggiare altre cose... Accoglie tutto con entusiasmo, prova, assapora, ride o cerca di vomitare quello che ha ingoiato se non ne gradisce il sapore. Fa i suoi esperimenti, cresce. Ma quando ha bisogno di conforto e di nutrimento supplementare ecco che cerca il suo latte, cerca la mamma, e si prende la sua dose di coccole.
Il latte materno è l'alimento migliore e più completo dal punto nutrizionale per la salute e lo sviluppo dei neonati. Innanzitutto perché è il latte di specie, quello che la Natura fa produrre all'essere umano per sopravvivere. La sua composizione cambia durante le poppate, durante le giornate e durante la crescita dei bimbi, diventando sempre più nutriente. Subito dopo il parto il seno materno produce il colostro, una sostanza ricchissima di anticorpi che serve a nutrire il neonato nelle prime ore di vita. La produzione del latte vero e proprio si attiva grazie alla suzione. Più il neonato si attacca al seno più velocemente arriva all'organismo della mamma il segnale che è ora di produrre il latte.
La produzione di latte si autoregola grazie a quel fantastico dialogo che si instaura tra una mamma e un bebè. Se si assecondano tutte le richieste di fame del neonato, sia di giorno che di notte, senza orari, quantità stabilite, cambi continui di tetta durante le poppate, l'organismo di ogni mamma riesce a produrre la quantità di latte di cui il proprio bimbo ha bisogno nella composizione giusta. All'inizio di ogni poppata il seno offre al piccolo una sostanza molto diluita capace di dissetarlo. Poi pian piano il latte diventa più denso e nutriente. E solo quando il neonato sente il bisogno di continuare a succhiare assimilerà l'ultimo latte, molto grasso e il più ricco di sostanze nutritive. Ecco perché non ci sono tempi stabiliti e poppate uguali l'una all'altra. A volte il bebè avrà solo sete, a volte avrà fame ma non avrà voglia di un alimento denso e più impegnativo da digerire, altre volte vorrà tutto quello che ha a disposizione e succhierà fino allo svuotamento del seno della mamma.
Spesso le mie amiche mi chiedono quale è il segreto per allattare... La risposta è semplicemente ovvia: nessun segreto, più si cerca di fare "qualcosa" più si interferisce con un processo che è la cosa più naturale che esista... Vostro figlio ha fame e piange, voi gli porgete il seno, lui mangia prendendo quello di cui ha bisogno e si stacca da solo, abbandonando il vostro capezzolo quando si sente "nutrito".
La paura di molte donne in dolce attesa  è quella di non aver abbastanza latte per poter nutrire il proprio bambino...  I M P O S S I B I L E!
Tranne pochissimi casi relativi a problematiche di ordine clinico, ogni donna produce latte in maniera naturale se lascia succhiare il seno al proprio bebé tutte le volte che vuole. Molte spesso la carenza di latte si risolve con una "revisione" del rapporto mamma-bimbo senza la famigerata "aggiunta" di latte artificiale proposta da molti pediatri, soluzione che in pochissimo fa terminare l'allattamento naturale interferendo con il bisogno fisiologico del bambino di avere nutrimento dalla propria mamma.
Bisognerebbe allattare al seno fino ad almeno due anni di età, come indica la WHO, World Health Organization.
Un bambino cresce nel modo più naturale possibile se allattato al seno... Allattare è contatto, amore incondizionato, servizio. Allattare significa nutrire a 360°, significa esserci sempre, per la fame, per la sete, per ogni tipo di conforto. Allattare significa trasmettere ai propri figli la sensazione di non essere mai soli, di non aver bisogno di niente al mondo perché hanno la propria mamma. Allattare significa evitare malattie e problemi di salute. Allattare significa dedicarsi totalmente.
E' molto impegnativo, richiede una scelta di amore totale. Ma chi ha il coraggio e l'opportunità di farla, potrà vivere un'esperienza davvero meravigliosa.
Non c'è niente da imparare, è già tutto dentro di noi. Basta lasciarsi guidare dal proprio istinto.

Per approfondimenti: www.mammaconsapevole.com

21 ottobre 2010

Quanto costa un bebè

Ho un bimbo di 7 mesi.
Che gioia vederlo giocare, si interessa praticamente a qualunque cosa gli capiti sotto gli occhi.
Prima di diventare mamma continuavo a chiedermi se economicamente ce l'avremmo fatta a "mantenere" un figlio. Già, l'unico pensiero opprimente che uccide l'istinto materno nel 90% delle giovani donne.
Il mio compagno ha un lavoro di tutto rispetto presso una grande azienda italiana e la sua posizione gli consente di avere uno stipendio ottimo ma assolutamente nella media dei giovani dipendenti italiani. E' un ingegnere e ha 34 anni.
Io sono un architetto... Anzi ero un architetto. Sulla situazione di noi giovani "liberi professionisti" in Italia ci vorrebbe un post dedicato, ma non è di questo che voglio parlare ora. Attualmente faccio la mamma a tempo pieno, quindi niente lavoro niente guadagno. Viviamo con un solo stipendio... E' dura ma vi assicuro che non ci manca assolutamente nulla.
Lo dico perché ogni volta mi stringe il cuore quando sento una donna della mia età ed anche più grande apportare come motivazione al nonvolerancoradeifigli la solita cantilena tipo:
"Non siamo ancora pronti, con quello che costa tirar sù un figlio, guadagnamo troppo poco, sarebbe impossibile arrivare a fine mese". E il bello che lo ripetono talmente tante volte che ci credono anche loro!

Ho deciso di sfatare questo mito. Vi dimostrerò che crescere un figlio costa meno che avere una vita sociale attiva! Cosa che, tra parentesi, diviene impossibile appena il nuovo arrivo fa capolino nella vita dei neo genitori!
I pannolini costano al peggio 30 centesimi l'uno, dico al peggio perché secondo me anche la marca più economica funziona lo stesso ed inoltre esistono degli outlet in tutta Italia dove praticamente te li tirano dietro.... A Milano ce n'è uno a Pero ed è fantastico, puoi comprare dei pacchi giganti a prezzo bassissimo. Un neonato consuma dai 6 ai 12 pannolini al giorno, crescendo tende a consumarne circa 6.
Quindi considerando per semplicità di calcolo un consumo di 10 pannolini al giorno per un costo di 20 centesimi l'uno siamo a circa 60€ al mese... La spesa di un week end milanese, senza neanche strafare!
I vestini nei primi mesi di vita dei bimbi sono il regalo preferito che conoscenti, amici, parenti, vicini di casa. Te ne regalano così tanti che non fai a tempo ad usarli due volte che già i piccolini sono cresciuti e sei costretta a metterli via. A mio figlio avrò comprato in tutto 10 capi, quelli utili e di battaglia che solo una mamma sa scegliere. Tra l'altro esistono dei franchising diffusi in tutta Italia come OVS o UPIM che hanno un reparto bimbi economico e pratico, con capi forniti dal marchio oeko-tex fiducia nel tessile, una sicurezza per la tutela della pelle del bimbi e della natura. Un capo del genere, parliamo di tutine, bodini, piagiamini, jeans, felpine, costa dai 5 ai 20 €.
Ma passiamo alle spese "impegnative". Carrozzina, passeggino, lettino/culla, seggiolone, sdraietta, sedile auto e quant'altro si ottengono grazie a due possibili strategie:
1. Chiedi a tutti finché qualcuno non ti passa quelli che ha usato per i propri figli ormai grandi (con immensa felicità e gratitudine di chi regala così c'è più spazio in cantina).
2. Metti a tacere i nonni che con un'insistenza quasi fastidiosa continuano a ripeterti: Che cosa ti serve che cosa ti serve che cosa ti serve che cosa ti serve? Loro sono felici e tu eviti l'esaurimento nervoso.
Se con queste due strategie non hai avuto il kit bimbo completo ci sono sempre i colleghi di mamma e papà. Loro sono pazienti, organizzano delle raccolte fondi sensazionali dal 4° mese di gravidanza e poi ti chiedono, con discrezione e senza insistenza, di che cosa hai bisogno. Poi attendono finché tu non hai la risposta.
Il segreto è: CHIEDERE CHIEDERE CHIEDERE. Evitare quel falso atteggiamento di chi fa finta di avere tutto. Ma sì, regalami quello che vuoi tanto l'essenziale ce l'ho già, inoltre vivo in 200mq e ogni nuovo aggeggio può essere collocato in una stanza appositamente dedicata. La verità per chi è fortunato tra i propri 70 mq e la cantina riesce ancora ad andare al bagno senza inciampare in nessuno scatolo, scatolone, passeggino, seggiolone. Quindi scegliere poche cose utili e che occupino il minor spazio possibile e cercare di farsele regalare.
Ed eccoci al mio argomento preferito: i giochi.
Come dicevo mio figlio ha 7 mesi e sapete quale è il suo gioco preferito? Una bottiglia di plastica da mezzo litro a cui ho tolto tappo ed etichetta. Passa ore ed ore a giocarci, guardarsela, stringerla per sentire il rumore che fa, metterla in bocca.
I suoi giochi sono raccolti in una cesta di vimini e sono tutti oggetti recuperati in giro per casa, dalla cucina, agli oggetti del papà, dalle cianfrusaglie della mamma alle cose dimenticate in fondo ai cassetti. Certo attenzione massima alla consistenza, al fatto che non si stacchino pezzettini vari, al materiale che non sia tossico (mettono tutto in bocca), e che non siano oggetti appuntiti o taglienti. Ma tutto questo basta per divertirli, farli ridere e farli crescere. Inoltre vorrei dare ai papà una notizia sconvolgente: a vostro figlio NON SERVE la Play Station 3, e nemmeno il Nintendo DS!
Mio figlio gioca seduto davanti al suo cestino, guarda, esplora, si diverte. L'idea mi è stata data da un'amica che è mamma da qualche mese più di me e, cercando in rete, ho capito come creare il cestino dei tesori del mio cucciolo.
Detto questo aggiungerei che se si allatta al seno, cosa assolutamente naturale e che tutte le neo.mamme sono in grado di fare (anche qui necessita un post dedicato) e si attua uno svezzamento graduale a sei mesi, anche le pappe hanno un costo minimo. Fino a 6 mesi costo ZERO (la natura provvede proprio a tutto); dopo i 6 mesi la spesa è minima, soprattutto se, come ho fatto io, si rinuncia alla comodità delle pappe pronte, i famosi omogeneizzati, e si cucina per i bimbi così come lo si fa per noi adulti, avendo solo l'accortezza di scegliere preferibilmente prodotti biologici perché più sicuri. Io compro per tutti le stesse cose e poi cucino e omogenizzo con un normale frullatore per la pappa di mio figlio.

Ecco questa in sintesi la voce BEBE' nel bilancio domestico.
Certo se ci si guarda intorno, ovunque vogliono venderti migliaia di cose bellissime, colorate, accattivanti. Nel 90% dei casi riescono a convincerti che sono utili, anzi indispensabili. Ogni genitore uscirà da qualunque negozio convinto che un bimbo non possa crescere senza box o senza sdraietta. Converrà che senza Trio Inglesina o Stokke (per comprarli bisogna ipotecare la casa...) non si riesce neanche ad uscire dal portone di casa e sarà assolutamente d'accordo con chi gli ha fatto notare che senza tutina Dolce & Gabbana un bimbo potrebbe crescere frustrato e sentirsi emarginato.
Purtroppo viviamo nell'era del consumismo e si perde completamente di vista la misura delle cose. E' normale comprare un vestitino carino o un gioco nuovo, ma l'importante è che sia chiaro che non è indispensabile. I bimbi, per fortuna, non hanno la nostra percezione del mondo e sono svincolati dagli schemi in cui noi siamo assolutamente intrappolati. Per loro una palla è una palla. Non gli importa se è della Chicco e suona, se è Prenatal ed è rossa o se è gialla e rotola male. Una palla è una palla. Nel loro universo ogni cosa è nuova, tutto è una scoperta... Gli sguardi buffi dei genitori, una carezza, il solletico sul culetto quando si cambia il pannolino. Non hanno bisogno di nient'altro che dell'amore di chi li cresce.
Avere un figlio è un'esperienza meravigliosa e ogni donna dovrebbe regalarsi questa gioia invece di privarsene convincendosi che è la scelta giusta.
Quando e se l'istinto materno fa capolino nella vita di una donna, bisognerebbe ascoltare il proprio cuore. Mettere per un attimo da parte la nostra "Mente" e lasciar scorrere e fluire liberamente emozioni, paure, dubbi. Solo vivendosi intimamente ogni sensazione si scopre quando è il momento di diventare mamma, regalando la vita ad un esserino speciale che stravolgerà completamente le nostre giornate, ma sarà capace di renderci felici in un modo inesplorato e inspiegabile...

Lungi da me convincervi che diventare genitori sia una passeggiata, ma rimane l'esperienza più intensa ed emozionante che si possa vivere e chi se ne frega se la società rema contro gli ormai pochi genitori coraggiosi. L'energia di una nuova vita è più forte di qualunque difficoltà. Un Paese sano dovrebbe dedicare grande attenzione ai giovani genitori in difficoltà invece di continuare a fare leggi per chi guadagna stipendi milionari. Ma si sa, l'Italia non è un Paese sano.